Current Mood: ho letto gli spoiler di Magi e sono in hype
Listening to: Crowds - WHITE ASH
Hey!
Uhm, quarto capitolo di Kizumonogatari e tanti dubbi. Perché insomma, la traduzione inglese è un casino. Soprattutto in questo capitolo. Oltretutto non so se differenziare le parole dei due Araragi, perché sì, ce ne sono due, non so se ve ne siete accorti. Non sono io che ogni tanto, durante la narrazione, cambio i verbi al passato e li metto al presente. C'è l'Araragi del "presente" che racconta i fatti che gli sono successi e ne parla appunto al passato. E poi ci sono i commenti per così dire live dell'Araragi del "passato", ossia di quando è lì a vivere tutte quelle esperienze sulla propria pelle. Non so se mi sono spiegata bene. Quindi, beh, stavo pensando di mettere i pensieri dell'Araragi del passato in corsivo, ma non so. Se si capisce lo stesso così, faccio a meno e me ne frego del corsivo, che, tra parentesi, nella traduzione inglese non c'è. Sarebbe un mio modo di fare maggior chiarezza nella narrazione, dato che è un tale casino. [La colpa è di NisiOisiN in realtà, è lui che scrive in questo modo strano].
By the way, da lunedì a mercoledì sarò in montagna senza internet, quindi non aggiornerò. E non andrò neppure avanti con le traduzioni, perché il pc lo lascerò a casa. Si tratta di una vacanza con amici, quindi non penso che avrò voglia e tempo di starmene attaccata al computer. Chiedo venia se quini non aggiornerò molto presto (anche perché prima vorrei aggiornare anche con No.6 Beyond).
Ma basta, questa introduzione è stata fin troppo lunga, leggete pure. ;)
P.s: Ho aggiunto le novel che traduco nel database di MangaCompass (in fondo alla pagina trovate il bannerino con link diretto alla pagina web). Quel sito serve principalmente a pubblicizzare il proprio lavoro e boh, mi hanno consigliato di iscrivermi e io l'ho fatto, da brava bambina quale sono, #NO.
Kizumonogatari - 004
Improvvisamente
ripresi conoscenza.
Sembrava proprio come
se fossi rinato.
No, per
descriverlo meglio dovrei dire che mi sentii come se avessi iniziato a vivere
di nuovo.
—Ahh! È stato un
sogno!
Avrei voluto dire
una cosa del genere.
Ovviamente, non
era stato un sogno—se lo fosse stato, allora il luogo in cui mi sarei
risvegliato avrebbe dovuto essere la mia camera da letto.
Ma quel posto non
era la mia stanza.
Era un luogo che
non avevo mai visto prima.
Nemmeno le mie
sorelle, che mi svegliavano tutte le mattine, erano lì.
“…”
Ma.
Mi sentivo come
se fosse appena finito un sogno e io avessi dormito per un tempo lunghissimo.
Quindi? Queste sono
delle…rovine?
Realizzai che mi
trovavo all’interno di un edificio di qualche tipo…le finestre erano sigillate
da delle spesse assi fissate da chiodi, le luci al neon sul soffitto erano
tutte rotte…
Poi spostai
l’attenzione su me stesso.
Stavo dormendo
sul pavimento.
C’erano crepe
ovunque.
Mossi la testa,
guardandomi attentamente intorno—cos’è quella cosa appesa al muro?
Una lavagna?
E…dei banchi?
Sedie?
…Un’aula
scolastica?
Pensai ad una
scuola—ma non era il Liceo Naoetsu, fin lì potevo affermarlo con certezza.
Eppure—avevo come
la sensazione che non si trattasse di una scuola.
Io stesso sono un
liceale.
Anche se non si
tratta della mia scuola, riesco a capire quando un edificio lo è. Ecco perché
riuscivo a capire se quel posto era o meno una scuola.
Appurato ciò…che
cos’è?
Non è un liceo,
ma un luogo con una lavagna, un gran numero di banchi e sedie…?
Ahah, ho capito.
Questo posto è
intriso dell’atmosfera di una scuola preparatoria1.
L’edificio era
una scuola preparatoria.
…Ma, anche così,
non importa in che modo la si guardasse, quell’edificio aveva chiuso i
battenti.
Le finestre, le
luci al neon…tutto ricordava una scuola crollata e abbandonata.
Probabilmente
avevo quella sensazione siccome era troppo buio perché potessi vedere
bene—troppo buio?
Eh?
Perché
riuscivo—all’interno di una stanza con le finestre sigillate e dove non c’è un
singolo raggio di luce…riuscivo a vedere in modo chiaro?
Sapevo che era
totalmente buio lì dentro.
Riuscivo a capire
che non c’era alcuna illuminazione.
Inizialmente non
sarei dovuto essere stato in grado di vedermi neanche le mani—in quella
condizione di buio assoluto. Eppure, riuscivo a vedere.
E riuscivo a
vedere chiaramente.
No…ma è davvero
così?
Probabilmente è
così solo perché ho appena aperto gli occhi e quindi ho i sensi ancora
scombussolati?
Mentre
quell’insolito flusso di pensieri mi frullava in testa, provai a tirarmi su—
“…Ahia.”
In quel momento,
mi morsi l’interno della bocca.
Mmh?
Sono sempre stati
così lunghi i miei canini?
Sarà meglio
controllare con un dito—e…
Nel momento in
cui decisi di muovere il dito, dovetti muovere anche la mano e fu allora che mi
resi conto che—sul braccio che stavo per muovere stava dormendo una bambina.
“…”
Eh?
Una bambina?
“…Ahhhhhhh!?”
Era davvero una
bambina.
Doveva avere 10
anni circa.
Vestita con un
abito adatto al suo piccolo corpo, una ragazzina bionda—aveva la pelle di una
tonalità di bianco che la faceva sembrare trasparente.
Respirava piano—
Stava dormendo.
Dormendo
pacificamente.
“…”
Non ci capisco
niente.
Perché sono qui,
e poi, dove mi trovo e chi è questa ragazzina bionda, non ne so niente…ma in
questa situazione c’è una sola cosa che so.
Soprattutto
riguardo alla bambina.
Mi trovavo con
una ragazzina che non avevo mai visto prima. Quella situazione aveva un sapore
di illegalità!
“E-Ehi…Ehi,
svegliati.”
La presi per un
posto che non avrebbe dato problemi (cioè, le braccia) e cominciai a scuoterla.
“Mh-h…”
Poi, la bambina,
controvoglia disse “Altri cinque minuti…”
Una ragazzina
bionda che pronuncia una frase così cliché.
Tornò a dormire.
“Co—come ho già
detto, svegliati!”
Non mi importava
di lei quindi continuai a scuoterla.
“…Ancora pochi
minuti.”
“Quanto ancora
hai intenzione di dormire?!”
“…Circa 46
miliardi di anni?”
“Farai in tempo a
vedere l’alba di un nuovo pianeta Terra!”
La sgridai
urlando, poi mi coprii la bocca per paura che qualcuno mi avesse sentito.
Allora.
Sono le—4.30.
No, l’avevo letto
su un orologio analogico, quindi non potevo affermare con certezza se fosse
mattina o pomeriggio.
Il cellulare, il
cellulare…trovato.
L’orario mostrato
sullo schermo era 16.36.
La data è…28
Marzo!?
Beh…Ricordavo che
l’ultima volta che avevo controllato il cellulare, in quel momento—la data era
appena cambiata ed era il 26 Marzo.
Significa che—ho
passato due giorni qui?
“…No.”
Anche se non è un
sogno…quanto di tutto questo è realtà?
Questa volta, per
non svegliare la bambina bionda, feci scivolare lentamente il braccio da sotto
la sua testa.
Prima di tutto,
devo confermare in che razza di posto mi trovo…
Camminai verso la
porta della stanza (era un aula) senza fare alcun suono—la porta non era chiusa
a chiave. Almeno una delle uscite era aperta e sembrava non ci fossero delle
trappole. La possibilità di essere stato imprigionato in una struttura
misteriosa svanì all’istante. (Può sembrare sciocco, ma ne avevo il terrore).
Ah, prima ancora
della ragazzina bionda e carina, vorrei sottolineare che rapendo un tipo come
me non ci guadagna niente nessuno…
Uscito dalla porta,
mi trovai di fronte ad una scala.
Sul pavimento
c’era scritto [2F].
Secondo piano?
C’erano delle
scale che portavano al piano superiore e altre al piano inferiore.
Rimuginai su
quale direzione prendere—normalmente si sceglierebbe di andare al primo piano.
Innanzitutto, se
non fossi potuto uscire da quell’edificio, tutto il resto non avrebbe avuto
senso.
C’era un
ascensore vicino alle scale, ma non funzionava, non c’era bisogno di andare a
controllare.
Scesi le scale.
“…Beh, nella
rubrica del mio cellulare ci sono ancora il numero e l’e-mail di Hanekawa,
quindi il mio incontro con lei dopo la cerimonia di chiusura nel pomeriggio era
reale…e anche i ricordi seguenti dovrebbero essere reali.”
Quel paio di
mutandine sicuramente non erano un sogno.
Anche se quello
che era accaduto sembrava effettivamente un sogno.
“Ho meno soldi
nel portafogli e qui ho anche lo scontrino…ciò significa che anche il comprare
giornalini di quel genere è stato reale.”
Ma feci finta di
non badarci e continuai a parlare.
“Ma quello che è
successo dopo…non può essere vero!”
Eppure non era
stato un incubo.
Cos’ho fatto di
male?
Diciamo che—una donna
era stata investita da un’auto…e quando l’ho vista…sono svenuto sul posto?
Mh.
Una reazione del
genere sembra impossibile, però non mi era mai successo prima quindi non posso
esserne sicuro.
Poi…qualcuno mi
ha portato qui mentre non ero cosciente…no, non è andata così. Voglio dire, una
cosa del genere è impossibile. Per una cosa così, bastava chiamare
un’ambulanza.
Ma la data sul
mio cellulare era corretta.
Oh no, sono stato
via da casa per due giorni, quasi tre, in pratica.
Anche se quella
non era la prima volta in cui dormivo fuori senza motivo, tre giorni erano
decisamente troppi. Ripensando alle mie sorelle, magari mi avrebbero accolto in
modo carino e…ma non potevo pensare a quello.
In un momento
come quello io…
Ancora una volta—me
l’ero presa comoda, con la testa fra le nuvole.
Ma quel pensiero,
nell’istante in cui misi piede all’esterno dell’edificio, si trasformò in fumo.
Evitando le macerie sparpagliate sul pavimento, pezzi di metallo e di vetro,
assi, lattine e scatole di cartone (Ma
perché riuscivo a vedere in un posto così buio?), raggiunsi l’ingresso della
costruzione e uscii. Feci appena in tempo a camminare tra l’erba folta, notando
che non c’era nessuno nei paraggi, che—in quel momento.
Il corpo.
Il mio corpo
intero—prese fuoco.
Avrei dovuto
capirlo.
Il sole del tardo
pomeriggio—ormai potevo chiamarlo così—perché è così accecante?
Ma era già troppo
tardi—il mio corpo stava andando a fuoco.
“Gyahahahahaaaaa!”
Urlai in un modo
che non sembrava nemmeno un grido.
Non potevo
nemmeno dire ‘che dolore’.
Capelli, pelle,
carne, ossa, tutto—aveva preso fuoco.
Stava bruciando.
Ad una velocità
incredibile—bruciava.
“Aaaaahahahahahaaa!”
Vampiro.
Debole contro il
sole?
Una creatura
dell’oscurità, un vampiro, non può battere la luce solare?
Ecco perché
dicono—che non ha un’ombra.
Ma tutto questo
che cosa c’entra con me—
“Idiota!”
Diretta a me, che
cercavo di estinguere le fiamme sul mio corpo usando il cervello e rotolandomi
sul terreno (penso di aver letto da qualche parte che si possano estinguere le
fiamme da soli in quel modo), dall’interno dell’edificio, risuonò quella parola.
Guardai in alto.
Mentre bruciavo,
alzai gli occhi, seppur fossero completamente secchi, verso il punto da cui
proveniva quella voce—lì c’era la biondina che prima stava dormendo.
La bambina mi
guardò con quell’espressione altezzosa—
“Torna qui,
veloce!”
Lo urlò.
Ma nonostante
tutto, siccome faceva troppo male, il mio corpo non ne voleva sapere di
muoversi—vedendomi così impotente, la bimba all’improvviso prese una decisione
e si affrettò per arrivare all’esterno dell’edificio.
E in quel momento.
Esattamente come
il mio—anche il suo corpo iniziò a bruciare.
Ma a lei non
importava, corse verso di me e poi, afferrandomi, iniziò a tirarmi.
Le fiamme
crescevano mentre continuavano a bruciare.
Mi tirava così,
semplicemente.
Percepii la sua
forza.
Una forza fuori
dal comune, se messa a confronto con quella dei bambini normali.
Con delle braccia
così magre, dovrebbe essere premiata per avere una forza muscolare del genere—ma
comunque non aveva abbastanza forza per trasportarmi.
Solo per
trascinarmi.
Andava a fuoco e
intanto mi trascinava.
Andava a fuoco ma
era ancora in grado di usare tutta quella forza. Certamente aveva una grande
personalità—ma comunque la ragazzina mi trascinò fin dentro l’edificio, cioè
lontano dalla luce del sole.
La sorpresa più
grande, però, si verificò subito dopo.
Le fiamme sul mio
corpo.
E quelle sul
corpo della biondina, nell’istante in cui raggiungemmo l’ombra—scomparirono
come per magia. E non è tutto—non rimasero nemmeno segni di bruciature.
Nonostante
fossimo circondati da fiamme fino ad un attimo prima.
Nemmeno i vestiti
erano bruciati.
La felpa col
cappuccio e i pantaloni in tinta militare.
Erano intatti
come se nulla fosse successo.
Anche il
vestitino della bambina era nella stessa identica situazione.
“Eh, eh, eheh…?”
“Accidenti.”
La ragazzina
parlò, rivolgendosi a me che non riuscivo a spiccicare parola.
“Che razza
d’idiota si mette a camminare ad un tratto sotto il sole—distolgo lo sguardo
per un secondo e vai a fare una cosa del genere. Desideri morire per caso? Un
vampiro normale sarebbe evaporato all’istante.”
“…Eh?”
“Non permettere
che ti capiti di nuovo di uscire quando il sole è ancora lì. Avendo poteri da
immortale, bruceresti, ti rigenereresti, bruceresti e rigenereresti in un loop
infinito. Si esauriranno prima i tuoi poteri di rigenerazione o svanirà il
sole? Comunque sia, avresti un assaggio di ciò che è l’inferno. È questo che
significa essere vampiri immortali—”
“Eh………..eh?”
Vamp—iro.
Beh,
certamente—non era un sogno né un errore.
“Quindi, quindi,
tu…tu sei…?”
I capelli biondi,
l’abito.
Poi, quegli occhi
gelidi.
No, la differenza
di età è troppa—quella donna morente che avevo visto, anche se non posso
determinare con sicurezza la sua età—a vederla, aveva almeno 27 anni.
È totalmente
diversa dalla ragazzina di 10 anni che ho difronte.
Oltretutto, gli
arti.
Il braccio
destro, il braccio sinistro, la gamba destra, la gamba sinistra. La bambina li
aveva tutti e quattro.
Aveva gli arti ed
erano fatti di carne ed ossa.
Era chiaramente
diversa se confrontata a quella donna senza braccia e gambe.
Ma—
Ma ci sono delle
somiglianze.
Per esempio,
l’interno della sua bocca quando parlava, c’erano denti bianchissimi—e quindi
c’era la possibilità che…
“Ahem.”
Si schiarì la
gola e annuì.
Usando
improvvisamente un atteggiamento sicuro di sé, gonfiò il petto e disse “Sono
io, Kiss-Shot Acerola-Orion Heart-Under-Blade, ma hai il permesso di chiamarmi
Heart-Under-Blade.”
Poi andò avanti
con quel discorso assurdo.
“In quattrocento
anni ho creato solamente due subordinati—mh, osservando la tua capacità di
rigenerazione, sei uscito piuttosto bene. Sembra che non ci siano nemmeno segni
di berserk. Solo che è stato piuttosto preoccupante quando non aprivi gli
occhi.”
“Su-Subordinato?”
“Sì, è quello che
sei—mh. Ora che ci penso, non conosco il tuo nome. Umh, beh. Il nome che hai
utilizzato finora non ha più molto significato vista la condizione in cui ti
trovi. Comunque, mio servo...”
Rise.
Una risata priva
di felicità.
“Benvenuto nel
Mondo della Notte.”
“…”
La vita di un
quasi diciassettenne Araragi Koyomi sarebbe semplicemente dovuta finire.
Ma invece non era
accaduto.
Sentii cambiare
un po’ il significato profondo di quello che era successo fino a quel momento.
Io—proprio come
dice la parola stessa, ero rinato.
Sotto forma di vampiro.
Nei manga, nei
film, nei giochi, come delle vene che si diffondevano all’infinito, più della
metà dei personaggi aveva un qualcosa di sovrannaturale.
Ma io, un liceale
di questa generazione…impossibile… oltretutto non ne sapevo nulla dei vampiri.
Potremmo dire che
mi erano totalmente sconosciuti.
Proprio come fa
venire in mente il nome, erano dei demoni succhia-sangue.
Nella migliore
delle ipotesi, non amano il sole, non hanno un’ombra—fin lì ci arrivavo, in più
me ne aveva parlato Hanekawa.
E poi—che altro
c’è? Ah, sì, non amano l’aglio?
Non ne sono
sicuro.
Ecco perché ho
detto che non ne so praticamente niente.
Quando un vampiro
succhia del sangue—quello che viene morso si trasforma in un vampiro.
Se vieni morso,
diventerai un compagno.
Se vieni morso,
diventerai un subordinato.
Si obbliga
l’umano ad abbandonare la propria umanità—non ne avevo idea.
Compagno.
Subordinato.
Credevo che sarei
morto.
Se tutto il sangue
di una persona viene offerto, è ovvio che si morirà—proprio perché avevo preso
la decisione di morire, ero riuscito a offrirle il mio collo.
Ma—chi l’avrebbe
mai detto.
La determinazione
di diventare un vampiro non l’avevo.
Ma non c’era
motivo di dirlo, piangere sul latte versato non sarebbe servito.
Io, dopo averle
permesso di succhiarmi il sangue, in modo totalmente assurdo, mi ero
trasformato in un vampiro.
Non c’era bisogno
di avere altre prove.
Il mio corpo
bruciava al sole.
Il mio corpo
bruciava e nello stesso istante si rigenerava.
I miei occhi
riuscivano a vedere perfettamente al buio.
E poi, i canini
in bocca—erano zanne.
Queste cose erano
abbastanza da rendere il tutto chiaro persino a me.
Controllare se
avessi l’ombra oppure no—non ce n’era bisogno.
“Dove…dove ci
troviamo?”
Ma.
Quell’idiota di
Araragi Koyomi, che sarei io, decise di non affrontare subito la realtà dei
fatti, ma piuttosto di domandarle prima una cosa del genere.
Secondo piano.
Il luogo in cui
avevo ripreso conoscenza, il luogo in cui eravamo tornati.
Almeno ero sicuro
che fossero delle rovine, un edificio di quattro piani, con le finestre
sigillate da assi—in altre parole, una stanza dove la luce del sole non poteva
entrare.
Umh.
Anche se posso
rigenerarmi, sarà meglio evitare la combustione.
Non aveva usato
il termine ‘evaporare’?
“Mh…”
Arrotolandosi tra
le dita i capelli biondi, la vampira iniziò a parlare.
“Certamente, possiamo
dire che questa sia una Scuola Preparatoria—ma è stata chiusa da un po’ di
anni. Ora come ora è in rovina. Per questo è diventata un luogo adatto in cui
nascondersi.
“Ecco…”
Quindi era una
scuola preparatoria.
E pure in rovina.
Ma, nascondersi? Suonava
strano.
Come se dovessimo
nasconderci.
Per badare a me,
privo di sensi, aveva scelto questo posto?
“Poi, Kiss-Shot,
la prossima domanda—”
“Aspetta.”
Lei,
Kiss-Shot mi
interruppe.
“Non ti ho detto
forse di chiamarmi Heart-Under-Blade?”
“Troppo lungo. Heart-Under-Blade? Mi sono morso la lingua due volte solo a
dirlo. Come può un nome far mordere la lingua? Ecco perché Kiss-Shot, è anche
più corto…O non posso chiamarti così?”
“…No.”
Sembrava avesse
detto qualcosa, ma Kiss-Shot aveva solo scosso la testa.
I capelli biondi
ondeggiarono leggermente.
“Beh, va bene, puoi chiamarmi come vuoi—non ho
motivo di rifiutare.”
Strano.
Ah, il suo
cognome è straniero. Ed è Kiss-Shot o Acerola-Orion? Ma quindi, va davvero bene
chiamarla in quel modo senza preamboli? …Ma il modo di pensare di un umano si
può applicare ad un vampiro?2
“Quindi, l’altra
domanda?”
“Beh…sono
diventato…un vampiro?”
La seconda
domanda, era la domanda di cui necessitavo di più la risposta.
Per affrontare la
realtà, è una domanda molto importante. Se non l’avessi fatta, non avrei potuto
accettare il tutto seriamente.
Ma quello che
volevo veramente sapere era un’altra cosa.
“Ovviamente.”
Kiss-Shot rispose
senza esitazione.
“Non c’è motivo
di spiegarlo a questo punto—tu sei un mio subordinato, un mio servo. Sentiti
onorato.”
“Servo…”
Mmh…un servo.
Sembra
inconcepibile, ma non odiavo quell’appellativo.
“Poi—perché il
tuo corpo è diventato quello di una bambina? Ieri notte…no, due notti fa?
Quando ci siamo incontrati—sembravi un’adulta—“
“Scusa tanto se
sembro una bambina.”
“No, non
intendevo in quel senso.”
Si comporta come
un’adulta.
Però—gli arti
erano stati tagliati via.
Era questo che
volevo dire.
“Il tuo sangue,
l’ho preso tutto io.”
Mi mostrò i
denti—poi scoppiò a ridere.
Non vedo cosa ci
sia da ridere, comunque.
“Ma quella
quantità non era sufficiente—ecco perché siamo diventati connessi. Con questo, sono riuscita a mantenermi in vita. Ho conservato
la minima quantità di immortalità, la maggior parte dei miei poteri di vampiro
sono stati limitati—che inconveniente.”
Con quella
connessione.
Era riuscita a
sopravvivere—aveva detto.
Non voglio morire.
L’immagine di lei
che piangeva e chiamava—improvvisamente mi attraversò la mente.
Ora, all’interno
del discorso di Kiss-Shot, non vedevo affatto quell’immagine.
In quel momento
capii.
In quel momento,
semplicemente, capii.
Ho davvero—aiutato
questa donna.
Aiutato un
vampiro.
Sacrificato la
mia stessa vita—
“Quello che era
rimasto dei miei arti è restato uguale, solo che la forma è cambiata,
rimodellandosi. Beh, all’interno comunque è vuoto—perciò non dovrebbero esserci
problemi…comunque, la relazione padrone-servo deve essere ufficializzata, mio
servo. Anche se mi trovo in questa forma, sono comunque un vampiro che ha
vissuto per 500 anni. La relazione padrone-servo dovrebbe essere chiara, tu sei
stato trasformato in un vampiro solo recentemente, quindi non dovresti mai
parlarmi come un mio pari.”
“Ah-haa.”
“Uh, che risposta
ambigua—hai capito davvero?”
“Um, um—ho
capito.”
“Quindi, come
segno di obbedienza, accarezzami la testa!”
Lo disse in tono
maestoso.
…
Le accarezzai la
testa.
Uwa, ha dei
capelli morbidissimi.
Anche se ha molti
capelli, sono davvero liscissimi.
“È abbastanza.”
“…Quello è il
segno di obbedienza?”
“Non lo sapevi?”
Mi guardò, offesa.
I vampiri seguono
delle regole diverse.
“Che ignorante.
Ma nonostante l’ignoranza, sei stato intelligente ad essermi obbediente—ho
creato davvero un buon servo. Ma, servo!”
Kiss-Shot
continuò a parlare.
Fissandomi con
occhi di ghiaccio.
“Tu mi hai
salvato la vita. La miserabile e indifesa me è stata salvata da te. Quindi, in
via eccezionale, ti permetterò di usare quel tuo tono maleducato e di chiamarmi
Kiss-Shot.”
“Ch-Chiamarti in
quel modo—”
Quindi chiamarla
Acerola-Orion sarebbe stato meglio?
Non che fosse un
brutto nome…solo che, ancora, era lungo, per quello avevo scelto il nome più
corto.
Ma.
Presi nota di ciò
che aveva appena detto Kiss-Shot.
-Gli arti sono
così.
-Solo la forma è
ricresciuta.
Certo, il corpo
di una bambina di 10 anni è piuttosto piccolo, ma almeno Kiss-Shot ha di nuovo
braccia e gambe.
Solo la forma?
All’interno
è—vuoto?
“Oltretutto…in
futuro, potrei aver bisogno di prendere in prestito il tuo potere.”
“Eh?”
Che diavolo.
Di cosa stava
parlando?
“Ehi…in pratica…”
“No, non c’è
bisogno che ti agiti, mio servo. Siccome sei un servo, dovrebbe essere naturale
servire il tuo padrone. Quando mi hai accarezzato la testa, quello non era un
segno di obbedienza?”
Lo disse con il
petto gonfio.
Beh, anche se
dico ‘petto gonfio’, è il corpo di una bambina di dieci anni. Quindi non c’era benché
minima traccia del seno.
Anche se dico
‘petto gonfio’, era più una tavola da surf.
…In più, ‘petto
gonfio’ significa ‘essere pieni di confidenza e parlare con fiducia in se
stessi’, non c’è un altro significato dietro.
Ma…non ha senso
tutto questo, continuo a girarci intorno.
Non sapevo cosa
rispondere.
Ma lasciai
perdere quella sua domanda e passai a farne io una, quella che mi premeva di
più. Le premesse per quella domanda c’erano già tutte.
“Perché—mi hai
trasformato in vampiro?”
“Mmh?”
“Ormai ero
determinato ad essere ucciso—quando ti ho lasciato bere il mio sangue.”
Avevo anche visto
scorrermi tutta la vita davanti.
Facce di ogni
tipo di persona mi avevano attraversato la mente—anche se quelle persone erano
solamente quattro.
Ah, non erano
cinque però?3
Non mi ricordo.
“…Niente, non c’è
una ragione particolare. Quando il sangue ti viene succhiato da un vampiro, non
ha importanza chi tu sia, ti trasformerai in vampiro. Ecco tutto.”
“Quindi—è andata
così.”
Era andata così.
Avevo—allungato
il collo per lei.
Avevo avuto la
determinazione sufficiente per farmi mordere.
E anche quella per
accettare di venire ucciso.
Ma—
La determinazione
di non essere umano, ce l’avevo?
“Ahh, ma a me va
bene così, e sai perché?”
Kiss-Shot
naturalmente non cambiò espressione—anzi, parlò con un tono davvero arrogante.
“Per te, è una
cosa che sei obbligato a fare.”
“…Parli del fatto
di prestarti il mio potere?”
“Esattamente.
Sebbene il tuo sangue abbia permesso al mio corpo di ristabilirsi—la me di
adesso è ben lontana dalla sua vera forma. Quindi, d’ora in poi, dovrai darti
da fare.”
D—d’ora in poi?
“Ovviamente. Ora sistemiamo le ultime faccende e poi ci
muoviamo. È proprio da me, la vampira dal sangue d’acciaio, dal sangue caldo,
dal sangue freddo, Kiss-Shot Acerola-Orion Heart-Under-Blade.
“…”
Quel titolo,
troppo lungo.
Se aggiungiamo
anche l’appellativo, quante lettere sono?
Credo che solo
“dal sangue freddo” le si addica.
“Dovrei—”
Senza rendermene
conto, volevo domandare una cosa—ma forse avrei spostato la discussione nella
direzione sbagliata. Se Kiss-Shot avesse voluto dirmelo fin dal principio,
avrebbe potuto farlo—ma dovevo chiederglielo comunque. Sempre con le premesse
di prima, potevo fare quest’altra domanda.
Quindi la feci,
quella domanda di cui volevo sapere la risposta fin dall’inizio.
La cosa che
desideravo sentire più di ogni altra cosa.
“Io.”
Siamo giunti al
capolinea, pensai.
La fissai
attentamente.
“Io—posso ritornare
umano?”
“Mh.”
Allora.
Kiss-Shot—non reagì
nel modo che mi ero immaginato.
Pensavo che si
sarebbe arrabbiata, o che avrebbe pensato che era strano da parte mia fare una
domanda del genere, o che sarebbe stata confusa—quelle erano le reazioni che mi
ero prefigurato, ma aveva capito e aveva annuito.
“Lo—immaginavo.”
Disse così.
Il mio presagio
era sbagliato—mentre lei sembrava avere previsto la mia domanda.
Anche il momento
in cui l’avrei fatta.
Ero un libro
aperto fin dal principio per lei.
“Riesco a capire
perché nutri questi sentimenti.”
“Riesci a capire?”
Una creatura
superiore.
È proprio come
aveva detto Hanekawa, almeno, sembrava così all’inizio. Era una vampira perciò
era ovvio che vedesse gli uomini come creature inferiori, in confronto a lei.
Per lei—gli umani
erano esseri inferiori.
Perciò—
Perché non sei
felice di essere diventato un vampiro, cose del genere.
Al punto da voler
ritornare ad essere un umano, cose del genere.
Pensavo che
avrebbe detto qualcosa di simile, ma—
“Lo capisco.”
Kiss-Shot disse
così.
“Anche a me è
stato proposto di diventare una dea, ma ho rifiutato.”
“U-una dea?”
“È una cosa di
tanto tempo fa.”
Comunque, aveva
detto proprio così.
Meglio tornare al
discorso principale e poi credo che quello sia un argomento che non dovrei
toccare.
“Il voler
ritornare ad essere un umano—in altre parole, tornare quello che eri
originariamente. Sapevo che ci avresti pensato. Anche se ti ho detto ‘Benvenuto
nel Mondo della Notte’, ero quasi certa che non l’avresti accettato.”
“Quindi è così—”
Di nuovo, notai
che non avevo ancora sentito la risposta definitiva.
“Quindi, cosa
posso fare? Io—”
“…puoi tornare
indietro.”
Disse Kiss-Shot con
un fil di voce.
Gli occhi che mi
fissavano erano ancora gelidi come il ghiaccio.
Il suo sguardo mi
trapassava da parte a parte.
“Puoi farlo.”
Ma—fissandomi in
quel modo, aveva detto chiaramente ‘puoi tornare indietro’. Poi aggiunse,
sempre con quel tono freddo ma cristallino “Lo giuro sul mio nome.”
“…”
“Ovviamente…mio
servo. Tuttavia per farlo, devi ascoltarmi attentamente. Siccome sei il mio
servo, non devi preoccuparti. Però questo non è un ordine, è uno scambio. Se
vuoi tornare ad essere un umano, devi obbedirmi.”
Poi, naturalmente—rise,
senza un minimo di felicità nella voce.
Note:
(1) Scuola Preparatoria: In Giappone esistono dei corsi appositi per la formazione degli studenti che l'anno successivo affronteranno degli esami di ammissione, che siano quelli delle superiori o quelli per entrare nelle università ha poca importanza. Sono corsi tardo-pomeridiani e a volte serali, perché comunque la fine delle lezioni scolastiche normali è alle 3-4 del pomeriggio. Non è raro che gli studenti decidano spontaneamente di frequentare anche questi corsi che si tengono appunto nelle cosiddette scuole preparatorie, proprio perché in Giappone la condotta scolastica è molto importante e lì esiste la meritocrazia, cosa sconosciuta in Italia, a quanto pare. Cioè, se ti impegni, alla fine i tuoi sforzi verranno premiati. Se entri in una delle migliori università e ti fai il culo -scusate il francesismo-, hai assicurato un posto di lavoro ben pagato. Suona strano, vero?
(2) Araragi si domanda quale sia il nome di Kiss-Shot e quale il cognome, perché per i giapponesi, chiamare per nome una persona con la quale non si è molto intimi, tanto meno una persona appena incontrata, è una forma di maleducazione a livelli assurdi. Per noi italiani non è così importante. Voglio dire, se conosciamo un ragazzo della nostra stessa età, lo chiamiamo tranquillamente con il suo nome di battesimo. Per i giapponesi sarebbe un sacrilegio. Della serie, viva i cognomi e il prendere le distanze. Poi però Koyomi conviene che forse ai vampiri non importa un fico secco degli onorifici e delle buone maniere degli esseri umani. E credo che non abbia tutti i torti.
(3) "Non erano cinque però?": Ovviamente si riferisce ad Hanekawa Tsubasa. Se ricordate, oltre ai membri della sua famiglia, Koyomi aveva ripensato anche alla Hanekawa prima di "morire". Ma ha solo un vago ricordo di quegli attimi di terrore precedenti alla sua "morte".
Ottimo come sempre.
RispondiEliminaCiao, non sapevo come contattarti e allora ho scritto qua sotto nei commenti.
RispondiEliminaDato che hai scritto che la traduzione inglese è un po' un casino, se vuoi ti posso dare una mano controllando/richeckando la tua traduzione.
All'inizio io stavo traducendo le novel su bakatsuki, ma poi mi son fermato per via di altri progetti (tra cui subbare l'anime ahah).
Infatti ti consiglio di hostarle anche là oltre che nel blog, di sicuro saranno visibili a molta più gente.
Se ti interessa la proposta (?), ricontattami pure. Tanto basta che cerchi "Swigun" da qualsiasi parte e mi trovi ahah
Fammi sapere, e buon lavoro ;)
Ti ho trovato e seguito su Twitter ;)
EliminaIn questi giorni (domani probabilmente) mi farò sentire, non preoccuparti. Adesso sono le due di notte e sto controllando la traduzione dell'altro progetto, quindi rimando il tutto a domani.
E sai, grazie, non ci avevo proprio pensato a bakatsuki, sono un po' fuori dal mondo ultimamente orz
Oddio con che nick sei su Twitter? XD
EliminaComunque ok, fammi sapere!
Grazie del lavoro, aspetto il 005 con trepidazione.
RispondiEliminaPS swig sei un marpione
Prego, spero di riuscire a portare al più presto il quinto capitolo, dato che ho giusto un paio di settimane libere prima che inizino di nuovo le lezioni in università!
EliminaPS: povero Swigun, in fondo non credo avesse cattive intenzioni ;)